Aggiornato il 16/04/2024 da Redazione
Algeria, Stato più grande del continente africano, è una delle mete turistiche più gettonate del Nord-Africa. Abitata sin dalla preistoria, fu poi colonia fenicia, cartaginese e romana, come testimoniano i resti di antiche cittadine, un tempo fiorenti realtà. Un Paese variegato, dove è possibile ammirare espressioni dell’arte moresca delle città del Nord, i suggestivi e molteplici volti del deserto del Sahara, paesaggi mozzafiato come quelli offerti dell’oasi di Timimoun, passeggiare in moderne città, dove passato, presente e futuro si incontrano e gustare una gastronomia unica la mondo.
Perché visitare l’Algeria:
Il deserto del Sahara occupa per il 90% il territorio algerino, offrendo paesaggi incantevoli. A svettare sono i 900 metri (in media) è il massiccio di massiccio dell’Ahaggar, il cui nome deriva dall’antica popolazione nomade che vive in queste zone da secoli, tuareg Kel Ahaggar. Costituito da rocce vulcaniche, l’Ahaggar è la zona più vivibile del Sahara, rifugio per molte specie animali e vegetali. Per ammirare invece i villaggi tuareg, bisogna spostarsi ai piedi del monte Ilamane, luogo prediletto anche da alcune specie animali autoctone, come il muflone. Nella valle del Shara si trovano le sette città costruite dai mazabiti, che abitarono questi luoghi circa dieci secoli fa. Da non perdere le Gole do El-Kantara, dove sono visibili alcune incisioni e pitture rupestri risalenti al 6000 a.C. Passando invece alle meraviglie storico-culturali, tappa obbligatoria è la Valle di Mzab, un territorio con al suo interno 7 antiche città, alcune delle quali risalenti al X secolo: El-Atteuf, Melika, Bou-Noura, Ghardaia, Béni, Isguène, Guerrara, Berriane. L’architettura unica di questa regione è riconosciuta in tutto il mondo e, sin dal 1982, l’UNESCO l’ha insignita del prestigioso titolo di Patrimonio dell’Umanità.
La gastronomia algerina è di base una gastronomia araba con influenze gastronomiche più antiche berbere e turche a cui si sono aggiunte anche quelle della tradizione culinaria francese. Tra i piatti da non perdere: zefiti, piatto preparato nel mortaio di legno, con leftet (galletta integrale), salsa di pomodoro, aglio, peperoncino, coriandolo e ras El Hanout; chakhchoukh, ricetta a base di pane sottile rougag tagliato a pezzetti e condito con salsa di pomodoro, cipolla, aglio, ceci e ras el hanout; cous cous nero, raro da trovare, di cui esistono due versioni, una con grano fermentato e l’altra con ghiande; hakshuka, una ratatouille di verdure cotta con olio, aglio, cipolla, pepe, sale e paprika e uova aggiunte a fine cottura e il dolce tipico algerino: mbesses (basboussa o bradji).
Photo Credits
Noureddine Belfethi, Wikimedia
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